Negli ultimi mesi, diversi episodi di violenza e vandalismo hanno colpito sedi e veicoli Tesla negli Stati Uniti, e in Europa, soprattutto in Germania, legati al crescente astio verso Elon Musk e al suo forte sostegno politico a Donald Trump. Gli attacchi comprendono incendi dolosi con bombe molotov lanciate contro vetture e stazioni di ricarica, scritte offensive e simboli nazisti dipinti con spray su edifici e auto, oltre a colpi d’arma da fuoco esplosi contro showroom e veicoli parcheggiati.
Questi episodi sono stati registrati in vari stati americani, da Colorado a Massachusetts, Oregon e Maryland. Le motivazioni principali sembrano essere l’associazione tra Elon Musk e posizioni politiche conservatrici e di estrema destra, alimentando percezioni negative di Tesla, che passa dall’essere simbolo di sostenibilità ambientale a essere identificata con posizioni politiche polarizzanti.
Dimostranti arrestati dagli agenti della polizia di New York mentre protestano contro Elon Musk e Tesla fuori da uno showroom Tesla, sabato a New York.
L’impatto negativo su Tesla non è soltanto fisico, con danni economici rilevanti (in alcuni casi stimati fino a mezzo milione di dollari), ma anche reputazionale: le vendite hanno subito un calo significativo, con una perdita di valore delle azioni superiore al 35% dall’insediamento di Trump, e un drastico calo delle vendite in Europa, con riduzioni significative in Germania (-59%), Francia (-63%) e Regno Unito (-12%). Questo declino è attribuito alle scelte politiche di Musk, legate all’estrema destra, e alla sua recente nomina a capo di un nuovo dipartimento governativo sotto Trump. Musk, inoltre, diffonde spesso online teorie cospirazioniste e disinformazione, aumentando ulteriormente le polemiche.
Ci sono anche notizie apparentemente più attendibili di Tesla appartenenti a privati negli Stati Uniti che sono state deturpate con svastiche naziste (vedi foto sopra), così come di minacce ai loro proprietari.
Secondo le testate giornalistiche statunitensi, su alcune Tesla sono state dipinte con lo spray svastiche e la parola “nazista”, mentre altre, in particolare i Cybertrucks Tesla, sono state ricoperte di adesivi “SwastiCar” nell’ambito della stessa campagna diffusa sui social media.
Per cercare di difendersi, alcuni proprietari di Tesla hanno iniziato ad attaccare ai loro veicoli adesivi con slogan che sostengono di aver comprato l’auto di seconda mano (e quindi di non aver “finanziato” Musk) o di averla acquistata prima della recente pubblicità negativa di Musk.
Alcuni investitori di Tesla hanno espresso preoccupazioni sulla deriva politica del fondatore, temendo un danno permanente all’immagine aziendale e alle prospettive commerciali del marchio.
Analisti e investitori sono divisi: mentre alcuni vedono queste tensioni come dannose per il brand, altri sostengono che il supporto di Musk a Trump potrebbe in realtà portare benefici strategici, come una minore regolamentazione sull’automazione dei veicoli.
Le autorità locali temono che la situazione possa degenerare ulteriormente, con potenziali rischi per la sicurezza di clienti e dipendenti. Anche proprietari di veicoli Tesla estranei al dibattito politico hanno espresso crescente timore per attacchi mirati contro le loro auto, percepite ormai come simboli politici.
Un’auto Tesla vandalizzata davanti a un dealer a Salem, in Oregon.
Nonostante Musk abbia condannato pubblicamente gli atti vandalici, sottolineando che la distruzione di proprietà non equivale alla libertà di parola, le aggressioni contro proprietà Tesla continuano, contribuendo a un clima di crescente insicurezze per clienti e investitori.