Tempesta su Netflix: Musk scatena boicottaggio e il titolo crolla di 15 miliardi di dollari

Dopo l'appello del magnate di Tesla su X, la piattaforma n.1 di streaming subisce un crollo del valore di mercato. L'episodio riaccende il dibattito sul potere dell'influencer economy. I motivi dell'attacco.

Il colosso dello streaming Netflix si è trovato al centro di una bufera finanziaria, perdendo qualcosa come 15 miliardi di dollari in valore di mercato in un sol colpo. La scintilla che ha innescato il crollo? Un tweet – o per meglio dire, un post su X – di Elon Musk.

La reazione a catena è partita nei giorni scorsi, quando Musk, il fondatore di Tesla e SpaceX e proprietario della piattaforma X, ha lanciato un appello pubblico ai suoi oltre 180 milioni di follower. Con un post diretto e perentorio, il magnate ha esortato a disdire l’abbonamento a Netflix, definendo la piattaforma “irrimediabilmente immersa” in una propaganda woke che sta portando alla “degenerazione dell’Occidente”.

L’impatto sui mercati non si è fatto attendere. Non appena la notizia si è diffusa, gli investitori hanno iniziato a scaricare i titoli Netflix, causando un precipitoso calo delle azioni della società. Questo tracollo ha bruciato all’istante una grossa fetta della capitalizzazione di mercato del gigante dell’intrattenimento, offrendo una dimostrazione lampante, e per alcuni inquietante, del potere che figure come Musk detengono sull’economia reale.

L’episodio riaccende i riflettori sul fenomeno dell’“influencer economy”, dove le dichiarazioni pubbliche di un singolo personaggio di enorme seguito possono scatenare volatilità, movimenti di massa tra i consumatori e impatti finanziari di portata miliardaria.

Mentre gli analisti si interrogano su quanto sia stato determinante l’appello di Musk nel crollo (il che ricadrebbe nel reato di Insider Trading) e su quanto invece abbiano pesato altre variabili di mercato, una cosa è chiara: nella piazza digitale globale, una singola voce può davvero fare la differenza, sollevando al contempo cruciali interrogativi sui nuovi equilibri di potere finanziario.

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