Investitori in allerta: cresce pessimismo sui mercati tra incertezze economia e Trump

Nuvole nere sull'azionario, mai così dal 2023. Cambiamenti politici tumultuosi, una potenziale guerra commerciale e prezzi dei titoli alle stelle stanno facendo aumentare il numero dei ribassisti. Anche la frenata dei tagli ai tassi spinge a ridurre il rischio. Pericolo correzioni?

Il pessimismo tra gli investitori individuali ha raggiunto il 47,3% nella settimana conclusa il 12 febbraio, segnando il livello più alto da novembre 2023. Dopo due anni di ottimismo, il clima di incertezza è aumentato a causa delle tensioni commerciali, delle incertezze regolatorie, dell’inflazione persistente e delle aspettative sempre più deboli sui tagli dei tassi d’interesse.

Nonostante l’S&P 500 abbia guadagnato il 23% nel 2024, sostenuto principalmente da poche aziende con valutazioni elevate, molti investitori stanno rivalutando le proprie strategie. Alcuni vedono il crescente pessimismo come un segnale contrarian per acquistare, mentre altri restano in attesa di sviluppi più chiari sulle politiche economiche della Casa Bianca.

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Le politiche tariffarie di Trump sono sotto osservazione, con il 57,4% degli investitori convinti che potrebbero rallentare la crescita e aumentare i prezzi. L’incertezza sulle decisioni del presidente, come la gestione delle relazioni commerciali con Canada e Messico o la controversa idea di acquisire la Groenlandia, ha lasciato alcuni elettori confusi sulle sue reali intenzioni economiche.

Aumenta inoltre lo scetticismo verso i giganti tecnologici: il Roundhill Magnificent Seven ETF è cresciuto solo del 2,08% nel 2024, restando indietro rispetto agli altri principali indici. Molti investitori stanno quindi spostando i propri capitali da titoli di crescita a fondi di valore e dividendi, ritenuti più sicuri in questa fase di incertezza.

Anche gli investitori istituzionali stanno riducendo il rischio: l’Indice di Gestione degli Investimenti di S&P Global ha segnalato un calo della propensione al rischio a febbraio, riflettendo timori sull’impatto delle politiche di Trump sulla crescita economica e sugli utili aziendali.

Infine, la speranza di tagli ai tassi da parte della Federal Reserve si è affievolita dopo un rapporto sull’inflazione più elevato del previsto, contribuendo a un ulteriore raffreddamento delle aspettative sui mercati.

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