L'organismo di vigilanza contro la corruzione in Cina rivela che il ministro dell'Agricoltura Tang Renjian è sotto inchiesta. Tang probabilmente sarà rimosso come gli altri due ministri Qin e Li e estromesso dal Consiglio di Stato.
Il governo di Pechino intensifica gli sforzi per compensare l'impatto delle tariffe protezionistiche imposte da Usa e Ue. Entro novembre la seconda potenza economica del mondo venderà 1.000 miliardi di yuan di debito.
Ennesima mossa concreta di Washington sul filone neo-maccartismo anti Cina. Gli Stati Uniti impediscono ai produttori nazionali di spedire al colosso cinese i chip utilizzati per laptop e dispositivi mobili.
Il presidente cinese inizia il suo tour europeo a Parigi, con Macron primo interlocutore per cercare di ristabilire i rapporti commerciali. Questa settimana visite in Francia, Serbia e Ungheria. Il viaggio coincide con l’insediamento di Putin.
Secondo un recente sondaggio del Pew Research Center, circa il 40% degli cittadini statunitensi vede la Cina come un nemico degli Stati Uniti e considerano una priorità assoluta limitarne il potere. Pechino vista come sempre più influente.
Ad alimentare il rally è l’inarrestabile domanda cinese. Gli acquirenti al dettaglio, gli investitori di fondi, i trader di futures e persino la banca centrale di Pechino guardano ai lingotti di gold come una riserva di valore in tempi incerti.
Il prodotto nazionale lordo cresce bene nel primo trimestre ma restano dubbi sulla sostenibilità per tutto il 2024. Ecco i dettagli da cui si capisce che l’economia avrà bisogno di sostegni statali, secondo gli analisti.
Il governo cinese ha fissato un obiettivo ufficiale di crescita economica di “circa il 5%” per il 2024, riecheggiando esattamente il target dello scorso anno. Ma, come hanno subito sottolineato gli analisti, sarà molto più difficile da raggiungere ora che nel 2023.