Ultima settimana di campagna elettorale, la formazione dell’estrema destra tedesca, appoggiata formalmente da Washington e ora anche dalla Russia, continua a crescere ed è probabilmente sottostimata.
Un intervento da leader-ombra, più che da imprenditrice, la presidente di Fininvest critica la politica isolazionista di Donald, denuncia la concorrenza sleale delle Big Tech e avverte: "La pace in Ucraina non può essere la resa di Kiev". Parole che scuotono la destra di governo e alimentano le voci su: 1) un avviso a Giorgia Meloni; 2) un possibile futuro politico dei Berlusconi jr.
di Savonarock - Con lo scandalo Almasri a Roma, la pustola è scoppiata. Dall’America di Donald all’Italia di Giorgia, i nuovi leader autoritari in stile parafascista, eletti democraticamente, mirano a demolire gli organi di garanzia sovranazionali per consolidare il potere. Dalla CPI alle indagini sui crimini di guerra, la strategia è chiara: delegittimare e distruggere chiunque osi sfidarla. Il trumpmuskismo della cricca di oligarchi miliardari dilaga.
L'Occidente si sfascia a suon di slogan. Con 'Make Europe Great Again' l'uomo più ricco del mondo va avanti come un rullo compressore e interferisce - tramite social - contro l'Ue, obiettivo sderenare l'euroburocrazia: "Popolo d'Europa: unitevi al movimento MEGA! Rendiamo di nuovo grande l'Europa!". L'idea potrebbe essere buona, ma basta un post su X senza uno straccio di proposta politica seria? Possibile non ci sia argine al populismo e al trumpskismo?
Decine di migliaia di persone sfilano alla porta di Brandeburgo contro il cancelliere candidato, il socialdemocratico Merz. La gente porta in piazza il profondo disagio del Paese, in cui AFD è al 22% nei sondaggi, mentre la Cdu, fra il 29 e il 30%, è tentata di allearsi con l'estrema destra. Svolta nella scena politica tedesca?
Fratelli d’Italia si rafforza per la grande visibilità della presidente del Consiglio, regina incontrastata del ciclo mediatico e social. Gli attacchi contro la magistratura hanno il loro buon ritorno. Distanti tutti gli altri partiti. Ecco chi vincerebbe le elezioni se si votasse oggi secondo l’ultimo sondaggio Demopolis.
Di fronte a una platea di molti milioni di telespettatori, il giornalista principe della Rai difende con foga scatenata il governo Meloni sul caso del generale torturatore riportato in Libia. L'Usigrai attacca: “Non è informazione, ma propaganda di regime”.
Per alcuni giornali filogovernativi ci sarebbe una precisa strategia per affossare la premier, diventata troppo influente in Europa, troppo stabile e troppo vicina a Donald Trump, il che darebbe fastidio a molti. La campagna via Telegram e i passaporti diplomatici degli 007 finiti online.