Fratelli d’Italia si rafforza per la grande visibilità della presidente del Consiglio, regina incontrastata del ciclo mediatico e social. Gli attacchi contro la magistratura hanno il loro buon ritorno. Distanti tutti gli altri partiti. Ecco chi vincerebbe le elezioni se si votasse oggi secondo l’ultimo sondaggio Demopolis.
Di fronte a una platea di molti milioni di telespettatori, il giornalista principe della Rai difende con foga scatenata il governo Meloni sul caso del generale torturatore riportato in Libia. L'Usigrai attacca: “Non è informazione, ma propaganda di regime”.
Per alcuni giornali filogovernativi ci sarebbe una precisa strategia per affossare la premier, diventata troppo influente in Europa, troppo stabile e troppo vicina a Donald Trump, il che darebbe fastidio a molti. La campagna via Telegram e i passaporti diplomatici degli 007 finiti online.
L’avvocato Luigi Li Gotti, autore dell’esposto che ha dato il via all’indagine che coinvolge la presidente del Consiglio, il ministro della Giustizia Nordio e il ministro degli Interni Piantedosi. Uomo di destra da 30 anni, ex MSI e Alleanza Nazionale, difensore di pentiti di mafia del calibro di Tommaso Buscetta e Giovanni Brusca, vicino a Romano Prodi, dice: “Il rimpatrio su un volo di Stato a spese dei cittadini chi lo ha deciso? Sono indignato, giusto che si indaghi per peculato”.
Ma si tratta dell'iscrizione (obbligatoria) nel registro degli indagati della premier per il caso del generale Almasri riaccompagnato in Libia dai servizi segreti italiani. La notizia è stata data dalla stessa presidente del Consiglio con un video sui social. I reati contestati dal procuratore della Repubblica di Roma, Francesco Lo Voi, sono favoreggiamento e peculato. Salvini all’attacco: “Vergogna, subito riforma della giustizia”.
La ministra del turismo da Jeddah rifiuta le dimissioni e dimostra di non avere nessuna intenzione di andarsene. E manda segnali al partito: «Ho pochi amici ma ho sempre contato su me stessa».
Sull'iniziativa, non rivendicata, indaga la Digos. Duro botta e risposta tra il rabbino di Roma Riccardo Di Segni - «l’Anpi non è più quella di un tempo» - e il presidente di Anpi Gianfranco Pagliarulo: «Non conosce la nostra storia». Gli ebrei di Milano non partecipano al Giorno della Memoria.
La proposta choc (si fa per dire: a sinistra non succede mai nulla): ognuno per sé, con il proprio programma e i propri temi, e alleanza solo elettorale nei collegi uninominali. Schlein: restiamo su temi concreti. La presa di distanza dal M5s. Conte sempre più elitario.
Clamoroso atto di attivisti tedeschi a Berlino, in protesta contro l'appoggio dell'ultramiliardario al partito tedesco di estrema destra Alternative für Deutschland.