I dazi di Trump affosseranno la crescita tedesca per anni: Bundesbank

Germania a rischio per la politica commerciale USA: crescita frenata e recessione prolungata. Anche gli Stati Uniti subirebbero pesanti conseguenze, secondo la Banca centrale tedesca e la Banca d'Italia.

La Germania è particolarmente vulnerabile ai dazi commerciali statunitensi, che potrebbero frenare la crescita per gli anni a venire e ostacolare un’economia che sta già soffrendo due anni consecutivi di contrazione, ha dichiarato lunedì il presidente della Bundesbank, Joachim Nagel (foto sotto).

La Germania, la più grande economia europea, è in una profonda recessione industriale, in gran parte a causa della produzione cinese sovvenzionata che sta sostituendo i prodotti tedeschi, in un momento in cui i costi energetici alle stelle stanno già gravando sulla competitività.

FILE PHOTO: Joachim Nagel, President of the Deutsche Bundesbank speaks at an event in Central Bank of Cyprus in Nicosia, Cyprus November 28, 2023. REUTERS/Yiannis Kourtoglou/File Photo

Basandosi su proiezioni modellistiche relative alle minacce di dazi del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, la Bundesbank ha concluso che la Germania ne soffrirebbe, ma anche gli Stati Uniti subirebbero un colpo che più che compenserebbe qualsiasi impatto positivo delle barriere commerciali.

“La nostra forte orientazione all’esportazione ci rende particolarmente vulnerabili”, ha detto Nagel in un discorso. “Il prodotto economico nel 2027 sarebbe quasi 1,5 punti percentuali inferiore alle previsioni”, ha aggiunto.

La Bundesbank prevede che l’economia tedesca crescerà dello 0,2% quest’anno e dello 0,8% nel 2026, suggerendo che un impatto di 1,5 punti percentuali nei prossimi tre anni comporterebbe un’ulteriore contrazione economica.

“Contrariamente a quanto annunciato dal governo (statunitense), le conseguenze dei dazi per gli USA dovrebbero quindi essere negative”, ha aggiunto Nagel. “La perdita di potere d’acquisto e l’aumento dei costi per gli input intermedi supererebbero qualsiasi vantaggio competitivo”.

Anche Fabio Panetta, governatore della Banca d’Italia, ha concluso che gli Stati Uniti subirebbero un duro colpo.

Parlando durante il fine settimana, ha detto che se tutti i dazi accennati da Trump prima delle elezioni fossero implementati e fossero seguiti da misure di ritorsione, la crescita globale del PIL diminuirebbe di 1,5 punti percentuali, con l’economia statunitense che subirebbe un impatto di 2 punti percentuali.

Il grande rischio, ha sostenuto Panetta, è che le aziende cinesi escluse dagli Stati Uniti cerchino nuovi mercati e possano spiazzare i produttori europei.

I modelli della Bundesbank sull’inflazione sono stati meno conclusivi.

Uno ha visto solo un impatto minore, mentre un altro prevedeva un forte aumento delle pressioni sui prezzi perché i dazi di ritorsione sarebbero trasferiti ai consumatori, mentre un euro debole peserebbe sui costi di importazione, ha aggiunto Nagel.

Fonte: Reuters

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