Il piano anti Zelensky di Trump non è più top secret

Ucraina strangolarta: Donald, il padrino del mondo, ricatta proponendo un piano di pace che garantirebbe agli USA metà delle risorse ucraine, mentre Putin verrebbe esonerato da ogni responsabilità. Panico a Kiev: la quota chiesta del PIL sarebbe più alta delle riparazioni della Germania per la Prima Guerra Mondiale.

Nell’ultima settimana, la comunità internazionale è stata scossa da notizie riguardanti un controverso piano di pace proposto dall’amministrazione Trump per porre fine al conflitto in Ucraina. Secondo quanto riportato dal Telegraph, il piano prevedrebbe che gli Stati Uniti ottengano il 50% dei ricavi derivanti dall’estrazione di risorse in Ucraina, nonché metà dei proventi da tutte le nuove licenze rilasciate a terzi nel paese. Questa proposta ha suscitato allarme a Kyiv, poiché equivarrebbe a una “colonizzazione economica” dell’Ucraina da parte degli USA e imporrebbe oneri di riparazione insostenibili.

Il patto degli autocrati

L’articolo del Telegraph (quotidiano conservatore britannico) è intitolato: Rivelazione: Il piano segreto di Trump per mettere l’Ucraina in una morsa – Panico a Kiev, il Presidente degli Stati Uniti chiede una quota del PIL ucraino più alta delle riparazioni della Germania per la Prima Guerra Mondiale.

Parallelamente, il New York Post ha riferito che il presidente Trump ha richiesto che l’Ucraina ceda agli Stati Uniti il 50% dei ricavi provenienti da minerali critici, petrolio, gas, porti e infrastrutture, come compensazione per il supporto finanziario americano durante la guerra. Questa richiesta, contenuta in una bozza di contratto per la ricostruzione dell’Ucraina, ha ulteriormente allarmato i funzionari ucraini.

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Inoltre, il Sun ha riportato l’intenzione di Trump di ritirare le truppe statunitensi dalla linea del fronte della NATO nei Paesi Baltici, come parte di un accordo di pace con la Russia. Questa mossa ha sollevato preoccupazioni tra i funzionari europei, timorosi che le piccole nazioni baltiche possano diventare vulnerabili di fronte all’aggressione russa.

Questi sviluppi si inseriscono in un contesto più ampio di relazioni sempre più strette tra Trump e Putin, definito da alcuni analisti come un “patto degli autocrati“. Carmen Claudín, ricercatrice senior del Cidob, ha descritto Trump e Putin come due “maschi alfa” fatti l’uno per l’altro, la cui alleanza ha messo in disparte l’Unione Europea e la NATO, lasciando l’Europa in una posizione di debolezza. Questa situazione ha spinto il presidente francese Emmanuel Macron a convocare un vertice urgente a Parigi per discutere strategie di difesa europee autonome.

L’analista Antony Beevor, in un articolo per El País, ha criticato l’approccio di Trump, paragonandolo alla politica di appeasement pre-Seconda Guerra Mondiale. Beevor sostiene che, stringendo la mano a Putin e accettando la perdita di territori ucraini senza concessioni, Trump compromette la sovranità dell’Ucraina e ignora i crimini di guerra commessi dalla Russia.

In questo clima di tensione, l’Europa si trova a dover riconsiderare la propria posizione geopolitica. Alcuni leader europei stanno valutando la creazione di una difesa collettiva più robusta, potenzialmente includendo un esercito europeo, per garantire la sicurezza indipendentemente dagli Stati Uniti. Questa necessità nasce dalla consapevolezza che l’America, sotto l’influenza di Trump, potrebbe ora essere più avversaria che alleata.

 

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