Accordo tra Hamas e Israele per Gaza

Uno scambio tra ostaggi e prigionieri previsto per lunedì o martedì: 1.950 palestinesi liberi per 20 israeliani ancora vivi su 48 imprigionati.

Israele e Hamas hanno concordato mercoledì notte un accordo che prevede il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani detenuti nella Striscia di Gaza, primo passo verso la pace dopo due anni di guerra nel territorio palestinese.

Il presidente Trump ha dichiarato che gli ostaggi saranno presto liberati e che Israele ritirerà le proprie truppe dalla Striscia, limitandole a un’area concordata. Hamas ha confermato che è stato raggiunto un ampio patto, guidato dagli inviati statunitensi, per porre fine al conflitto, aumentare gli aiuti umanitari e avviare uno “scambio di prigionieri” – ovvero la liberazione degli ostaggi israeliani in cambio dei palestinesi incarcerati in Israele.

Le autorità egiziane, che hanno mediato i negoziati, hanno riferito che Hamas rilascerà gli ostaggi rimasti in vita già domenica mattina. Trump, in un’intervista a Fox News, ha aggiunto che probabilmente la liberazione avverrà lunedì.

È una GIORNATA GRANDIOSA per il mondo arabo e musulmano, per Israele, per tutte le nazioni circostanti e per gli Stati Uniti d’America”, ha scritto il presidente sul suo profilo di Truth Social.

L’annuncio segna una svolta dopo otto mesi di stallo negoziale dal suo insediamento, avvicinando Trump a uno dei principali obiettivi di politica estera: porre fine alla guerra a Gaza. L’accordo è giunto meno di un mese dopo un attacco israeliano al Qatar – alleato degli USA che ospita funzionari di Hamas – che aveva alimentato timori di un’escalation incontrollata e aveva aumentato la pressione su Israele da parte di Trump e su Hamas da parte dei leader del mondo musulmano.

Trump ha coinvolto alcuni dei suoi consiglieri più fidati – l’amico e investitore immobiliare Steve Witkoff e il genero Jared Kushner – per colmare le divergenze che hanno portato all’annuncio di mercoledì.

Si stima che rimangano in vita circa 20 ostaggi su 250 rapiti l’8 ottobre 2023, quando Hamas e altre fazioni palestinesi hanno lanciato un attacco a sorpresa contro Israele, provocando la morte di circa 1200 persone.

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato che il suo governo voterà giovedì per ratificare l’accordo. “Una grande giornata per Israele”, ha dichiarato. “Con l’aiuto di Dio, insieme continueremo a raggiungere tutti i nostri obiettivi e a consolidare la pace con i nostri vicini.”

La nota del Segretario di Stato Rubio al Presidente Trump recita, in parte: “È necessario approvare presto un post su Truth Social così potrai annunciare per primo l’accordo”.

La dichiarazione di Hamas accenna a dettagli ancora da definire e le autorità egiziane hanno riferito che i mediatori stanno lavorando per definire un accordo finale, che rischia comunque di essere compromesso. Tra le questioni pendenti vi sono il ritorno di circa 28 corpi di ostaggi, l’elenco dei prigionieri palestinesi da rilasciare in cambio e, forse la più importante, l’estensione del ritiro delle truppe israeliane e le garanzie che il conflitto non riparta. Poiché l’accordo si concentra sulla liberazione degli ostaggi, non menziona la questione della sovranità palestinese.

Nei precedenti accordi di novembre 2023 e gennaio 2025, gli ostaggi erano stati rilasciati in cambio di prigionieri palestinesi, ma i cessate‑fuoco sono poi saltati.

Festeggiamenti in strada nella Striscia, dove però si combatte ancora. Hamas ha dichiarato che l’accordo determina il ritiro delle Idf, l’ingresso di aiuti e lo scambio ostaggi-prigionieri. Il movimento islamista e Netanyahu hanno entrambi ringraziato per la mediazione il tycoon, atteso in Medio Oriente nei prossimi giorni. Dovrebbe intervenire alla Knesset. “Merita il Nobel per la pace”, dice Herzog. Gli Usa saranno coinvolti nella ricostruzione e nel mantenimento della pace a Gaza, afferma Trump.

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