Savonarock – Da Trump a Meloni, la destra sovranista all’assalto della Giustizia Internazionale

di Savonarock - Con lo scandalo Almasri a Roma, la pustola è scoppiata. Dall’America di Donald all’Italia di Giorgia, i nuovi leader autoritari in stile parafascista, eletti democraticamente, mirano a demolire gli organi di garanzia sovranazionali per consolidare il potere. Dalla CPI alle indagini sui crimini di guerra, la strategia è chiara: delegittimare e distruggere chiunque osi sfidarla. Il trumpmuskismo della cricca di oligarchi miliardari dilaga.

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La destra sovranista e nazionalista, da Donald Trump a Giorgia Meloni, ha un obiettivo chiaro: smantellare il sistema giudiziario internazionale per consolidare il proprio potere. Quando la legge diventa un ostacolo, la soluzione per questi leader è sempre la stessa: delegittimare, attaccare, distruggere.

Trump ha già dato il via al massacro della giustizia internazionale nel 2020, firmando un ordine esecutivo che autorizzava sanzioni economiche contro la Corte Penale Internazionale (CPI). Il motivo? La CPI aveva osato indagare su crimini di guerra commessi da forze americane in Afghanistan e da Israele a Gaza. Risultato: minacce ai giudici, congelamento dei beni e persino divieti di viaggio per chi osa sfidare l’egemonia americana. L’ex procuratore capo della CPI ha raccontato di aver subito intimidazioni e “tattiche da teppista”. Ma chi si illudeva che fosse solo un’uscita trumpiana ha sbagliato di grosso: l’offensiva contro la giustizia internazionale è ora la regola della destra estrema ovunque.

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Oggi tocca all’Italia: Giorgia Meloni, il suo ministro della Giustizia Nordio e quello dell’Interno Piantedosi sono stati denunciati alla CPI dall’avvocato di un cittadino sudanese torturato dal libico Almasri – liberato dal governo italiano – per presunti crimini contro i migranti. Una denuncia simbolica? Forse. Ma la reazione della destra italiana è stata immediata e feroce: Antonio Tajani, ministro degli Esteri, ha definito l’iniziativa un attacco contro l’Italia e ha rilanciato, chiedendo che siano indagati i giudici stessi. Un attacco frontale alla Corte Penale Internazionale, la stessa che l’Unione Europea ha sempre difeso come “essenziale, indipendente e imparziale”.

La strategia è sempre la stessa: trasformare ogni critica in un complotto, ogni indagine in un’aggressione politica. La destra sovranista non accetta di essere giudicata da nessuno. Quando la legge si mette di traverso, la soluzione non è rispondere alle accuse, ma distruggere chi le muove. Trump lo ha fatto con la CPI per proteggere Netanyahu, Meloni e i suoi ministri fanno lo stesso per sfuggire alle loro responsabilità sulle politiche migratorie.

Chiunque osi sfidare il dogma del sovranismo autoritario viene schiacciato. Il trumpmuskismo della cricca di oligarchi miliardari dilaga. La giustizia? Un fastidio da eliminare. Perché l’unico tribunale che vogliono riconoscere è quello dell’opinione pubblica, quella che possono manipolare a colpi di propaganda e fake news. E se domani fosse la CPI a indagare su altri crimini di guerra? In altre zone calde del mondo? La destra ha già deciso: meglio distruggere il sistema prima che possa sfiorare loro o i loro amici. Se l’Europa non reagisce, implode.

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