Decine di rabbini e leader ebrei chiedono di boicottare X e Musk

Il potente oligarca americano, uomo più ricco del mondo e 'consigliori' n.1 di Trump, definito “uno dei principali diffusori di antisemitismo nel mondo”. Le comunità Jewish citano il saluto nazista, le battute sull'Olocausto, il sostegno al più grande partito di estrema destra in Germania (AdF, 20% nei sondaggi) e la proliferazione dell'odio antisemita su X.

Più di 160 leader ebrei, tra cui rabbini e attivisti di sinistra, hanno lanciato una nuova campagna per spingere gli inserzionisti e i negozi di app ad abbandonare X, la piattaforma di Elon Musk, a causa della crescente preoccupazione per l’antisemitismo. Nella lettera, pubblicata nell’ambito della campagna X Out Hate, gli autori accusano Musk di rappresentare un pericolo per gli ebrei a causa del suo ruolo di leader di X e della sua crescente influenza politica nell’amministrazione Trump. Lo definiscono “uno dei principali diffusori di antisemitismo nel mondo”, citando episodi recenti come un saluto in stile nazista, battute sull’Olocausto e il sostegno al più grande partito di estrema destra in Germania.

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Il documento denuncia l’uso della piattaforma X come strumento per diffondere odio antisemita, evidenziando che quando “l’uomo più ricco del mondo combina potere politico con una piattaforma che può mobilitare odio, il pericolo diventa immediato e letale.” Gli autori della lettera invitano a un’azione immediata per contrastare questa tendenza e chiedono il ritiro della pubblicità sulla piattaforma.

Le reazioni tra i leader ebrei sono state contrastanti. La Anti-Defamation League (ADL), la principale organizzazione ebraica per i diritti civili negli Stati Uniti, ha inizialmente minimizzato il gesto di Musk durante un evento con Trump (il saluto nazista, vedi foto), definendolo un “gesto imbarazzante” e concedendogli il beneficio del dubbio. Tuttavia, ha poi criticato Musk per alcune dichiarazioni successive sull’argomento. In passato, il rapporto tra Musk e l’ADL è stato teso: nel 2023 Musk ha minacciato di fare causa all’organizzazione, accusandola di orchestrare un boicottaggio pubblicitario contro X. Le tensioni si sono attenuate nell’ottobre dello stesso anno, quando l’ADL ha ripreso a fare pubblicità sulla piattaforma. Un mese dopo, Musk ha ricevuto elogi dall’organizzazione per aver vietato su X espressioni anti-israeliane come decolonizzazione e dal fiume al mare.

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Nonostante ciò, altre organizzazioni ebraiche hanno reagito con preoccupazione al comportamento recente di Musk. Una coalizione di 15 gruppi ebraici americani e canadesi ha rilasciato una dichiarazione congiunta impegnandosi a smettere di postare su X, accusando la piattaforma di favorire la diffusione di odio, antisemitismo e divisione sociale. Il rabbino Rick Jacobs, presidente dell’Unione per il Giudaismo Riformato, ha appoggiato l’iniziativa X Out Hate, sottolineando che l’annuncio della loro uscita dalla piattaforma ha provocato un’ondata di discorsi d’odio e antisemitismo.

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La lettera X Out Hate esorta gli inserzionisti, inclusi giganti della tecnologia come Google, Amazon e la stessa ADL, a ritirare immediatamente le loro campagne pubblicitarie su X, sostenendo che la pressione economica stia già avendo effetto, viste le difficoltà finanziarie della piattaforma. Il messaggio è chiaro: fermare la pubblicità su X è l’unico modo per contrastare l’espansione dell’odio.

Fonte: Washington Post

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